Vita da fuorisede
a teatro

Francesco Cantone
Giusy Pontillo

31 marzo 2026

Vestiti stropicciati, amuleti scaramantici, una frittata di maccheroni firmata “mammà”, il primo mouse o magari… l’ultimo libro da studiare, tutte quelle cose materiali che servono per un vero e proprio trasloco di un fuori sede. Ogni oggetto è una miccia pronta ad accendere aneddoti, risate, confessioni. Ed è da qui che parte il coinvolgimento diretto del pubblico, che verrà “interrogato” su temi scatenati proprio da ciò che le scatole rivelano. E se salta fuori una frittata di maccheroni? I nostri protagonisti – complici e provocatori – punteranno il dito verso qualche spettatore e chiederanno: “Qual è quella cosa assurda, o tenerissima, che tua madre ti ha fatto portare con te quando sei partito da casa?”

Un modo divertente per entrare nelle vite degli altri, per scoprire che – in fondo – certe esperienze da fuori sede sono universali, anche se ogni storia è unica.

Momento speciale: “Non ne posso più!”. È l’apice empatico dello spettacolo. Entra in scena un piccolo divano – proprio come quello degli studi degli psicologi. I due protagonisti, seduti ai lati opposti, come due veri professionisti della mente umana, invitano uno spettatore a salire sul palco e… sdraiarsi. Qui inizia la “seduta teatrale”: un’occasione per raccontare le disavventure più assurde,
i drammi quotidiani, le follie della vita da studente fuori sede. La terapia si conclude con un ultimo, liberatorio sfogo:
“NON NE POSSO PIÙ DI…” …un professore, un coinquilino, un esame, un vicino rumoroso… chiunque abbia reso la vita più complicata! È l’unico spettacolo al mondo in cui nel prezzo del biglietto è compresa sia il posto a sedere che una seduta!


Biglietti in vendita qui: Acquista ora.
Per informazioni e prenotazioni per gli spettatori con disabilità contattare l’indirizzo email info@alveareproduzioni.it

Martedì: 21:00

Durata in via di definizione.

Organizzatore: Alveare Produzioni